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http://www.skylife.it/html/skylife/tg24/articolo/070205_ultra_violenza_stadio_catania_intervista.html
Una catastrofe annunciata – Sky TG24 intervista un ex ultrà. Il ragazzo non vuole farsi riconoscere. Dà le spalle alla telecamera. La sua voce è camuffata.
Sui fatti di venerdì sera dichiara: “Ciò che è successo a Catania è stata una catastrofe annunciata”. E aggiunge: “Lo stadio, la parte interna è sicuramente più sicura dell’esterno, del circondario”. Il problema, sostiene, è fuori dagli impianti sportivi.
I tifosi contro le forze dell’ordine - Lo scenario che descrive è molto grave: “Colui da colpire è chi fa parte delle forze dell’ordine. Tanti anni fa gli scontri erano tra opposte tifoserie. Adesso chi è da colpire, e colpire di brutto, sono le forze dell’ordine, quindi il sistema”.
L’ultrà racconta che anni fa, i ragazzi si incontravano fuori dagli stadi, in posti prestabiliti, per cercare l’incontro diretto con “gli avversari”. Botte date e subite, bandiere e striscioni rubati erano considerati trofei da esporre in segno di vittoria. Ora, invece, stando a quanto riferisce, le cose sono cambiate. E la responsabilità è delle leggi.
Biglietti nominativi? Cambi il nome con estrema facilità – Le leggi sulla sicurezza degli stadi sono “stupide e incompetenti” sostiene l’ultrà. E aggiunge: “Le leggi sono fatte dai benpensanti che delle stadio non capiscono nulla. Che non vivono la curva e che non ne sanno un bel niente”. “I tornelli della legge Pisanu, i biglietti nominativi “sono cose assurde, assurde. Perché tanto cambiando il nome entra chi vuole. Lo fai con una facilità estrema”. E riporta l’attenzione al problema sicurezza fuori dagli impianti sportivi: “Gli scontri all’interno degli stadi sono sempre di meno mentre aumentano quelli fuori dagli stadi”. Lo stadio è ora un luogo molto più sicuro di un tempo. “Il problema è fuori” continua a ripetere. Per risolvere il problema dice: “ci vogliono stadi sicuri e leggi durissime. Provi a invadere il campo, ti do 2 anni. E 2 anni resti dentro”.
(5 febbraio 2007)
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